Sardegna: “Competenza esclusiva su Fattoria Solare Siamaggiore”

3 Marzo 2025

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La Regione annuncia l’impugnazione del parere favorevole espresso dalla Commissione Pnrr-Pniec. Aceper: “Interrogativi sulla possibilità di un dialogo costruttivo”

La Regione Sardegna ribadisce che non concederà autorizzazioni per impianti che non ricadano nelle aree idonee definite dalla Legge Regionale 20/2024. Il riferimento è al progetto agrivoltaico elevato Fattoria Solare Siamaggiore, per il quale l’ente annuncia l’impugnazione del parere favorevole espresso dalla Commissione Pnrr-Pniec. In una nota stampa, l’assessora regionale della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, ribadisce che tale parere non è vincolante, non sostituisce la normativa regionale e “non ha alcun valore autorizzativo”.

L’autorizzazione finale “spetta esclusivamente alla Regione Sardegna, che applica la propria normativa di settore e che è obbligata al rispetto delle disposizioni, che vincolano tutti i procedimenti in corso, inclusi quelli già valutati dalla Commissione” sottolinea Laconi. L’assessora assicura che sarà garantito uno sviluppo sostenibile “senza derogare alle norme di tutela del paesaggio e della biodiversità”.
Sardegna chiede rispetto leggi regionali, Aceper chiede un “confronto aperto”

Una “fermezza” che rischierebbe però “di rallentare lo sviluppo di progetti innovativi che potrebbero portare benefici economici e sostenibili al nostro paese” commenta Veronica Pitea, presidente di Aceper. Se la decisione della Regione Sardegna evidenzia un’importante attenzione nei confronti della salvaguardia del territorio, e del rispetto delle leggi regionali, “questa postura, però, può suscitare interrogativi sulla possibilità di un dialogo costruttivo tra le istituzioni locali e quelle nazionali in materia di energie rinnovabili” ribatte Pitea.

La visione dell’associazione, che riunisce consumatori e produttori di energie rinnovabili, è quella di “trovare un equilibrio tra le esigenze locali e le necessità di intervento per affrontare la crisi climatica con impianti di energia pulita”. Solo “un confronto aperto e proficuo” conclude Pitea, può consentire di favorire l’integrazione tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile con “le regole e i piani che ciascuna Regione ha il diritto di seguire”.


Vedi qui l’articolo completo di CanaleEnergia del 20/02/2025

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