6 Aprile 2023
A livello nazionale, l’Agenzia delle entrate ha pubblicato le regole per fruire del credito d’imposta riconosciuto per le spese di installazione di sistemi di accumulo dell’energia collegati a impianti alimentati da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico.
È una nuova agevolazione, prevista dalla legge di Bilancio 2022 per le spese sostenute nel 2022. I sistemi di accumulo sono pensati come spinta all’autoconsumo, garantendo energia pulita anche di notte o quando i pannelli fotovoltaici non sono produttivi: sono considerati la chiave dell’autonomia energetica di un’abitazione. A seguito della crisi energetica, il momento è particolarmente favorevole per il fotovoltaico, che sta registrando un vero boom: nei primi sei mesi del 2022 le richieste per l’allacciamento di nuovi pannelli sono triplicate e si fa più concreta l’ipotesi che l’Italia si possa affrancare dal gas russo grazie alle rinnovabili.
Rispetto ai 450 megawatt di fotovoltaico che vengono installati in media in un semestre, alla fine di quest’anno avremo raggiunto ben 2.500 di nuovi megawatt da fotovoltaico. E il potenziale resta immenso: le regioni dove gli impianti fotovoltaici sono più numerosi sono quelle meno soleggiate: il nord Italia. Il Piemonte è la regione che produce di più da fotovoltaico in Italia (seguita da Lombardia e Veneto), e la Valle d’Aosta quella più “virtuosa”, ovvero con il miglior rapporto tra energia effettivamente prodotta e energia attesa in termini di produzione. Lo ha appena stabilito una ricerca di ACEPER, Associazione dei Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili. Lo studio è stato effettuato su un campione molto vasto di 5.236 impianti fotovoltaici dislocati in 17 regioni italiane. Effetto anche della recentissima modifica apportata dal governo: per agevolare il fotovoltaico è stato esteso il cosiddetto modello unico semplificato.
La novità principale riguarda l’installazione di impianti fino a 200 kW, per la quale si potrà utilizzare il modello unico semplificato (finora la procedura era applicabile solo agli impianti fino a 50 kW). Altra novità degli ultimi mesi in Italia è il fotovoltaico plug & play: si tratta di un piccolo impianto solare che può essere installato su balconi, finestre o in giardino e collegato in modo estremamente semplice alla spina della corrente di casa: per installarlo non servono particolari autorizzazioni, basta una comunicazione al distributore. Solo i condomini che intendono installare su una parte comune, avere l’autorizzazione dall’assemblea. Se si produce più energia di quanta necessaria, l’eccedenza viene “donata” alla rete. Arriviamo al vero e proprio Bonus fotovoltaico, del quale possono beneficiare le persone fisiche che, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, abbiano sostenuto o sosterranno spese, documentate, per installare sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto. Il bonus si potrà detrarre nella dichiarazione dei redditi 2023 relativa al periodo d’imposta 2022, e l’eventuale ammontare non utilizzato potrà essere fruito negli anni successivi. Ancora tuttavia non si conosce la percentuale del credito d’imposta spettante (ma sarà ottenuta sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate – 3 milioni – e l’ammontare complessivo delle spese agevolabili indicate nelle domande. Nel caso in cui l’ammontare complessivo delle spese agevolabili risulti inferiore al limite complessivo di spesa, la percentuale è pari al 100%).
La domanda per il Bonus fotovoltaico va inviata dal 1° marzo al 30 marzo 2023 esclusivamente online, utilizzando il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Entro 5 giorni arriva risposta. Contributi a fondo perduto aggiuntivi in Friuli Venezia Giulia e in Sardegna per installare un impianto fotovoltaico per privati e condomini. Le due Regioni hanno approvato piani di intervento per l’autoconsumo che, nel caso del Friuli riguarderanno anche gli interventi fatti in quest’ultima parte dell’anno. In Sardegna, invece, le norme entreranno in vigore a gennaio 2023, nell’ambito del reddito energetico per il quale è previsto uno specifico bando. Per il Friuli è a disposizione un fondo da 100 milioni di euro, un vero e proprio ecobonus regionale per l’efficientamento energetico dei privati cittadini che vogliano intervenire sulle loro abitazioni, prima o seconda casa, e per i condomini. Permetterà in sostanza di annullare il costo d’installazione di tutti gli impianti, a partire da quelli fotovoltaici, sommabili alle detrazioni già previste a livello nazionale. Tecnicamente il Fondo verrà istituito a inizio 2023 ma con effetto retroattivo di alcuni mesi e dunque già iniziando i lavori adesso si potrà rientrare nel beneficio.
La Regione Sardegna ha scelto invece la via del reddito energetico per le famiglie a basso reddito, e mette a disposizione 5 milioni di euro per il 2023 e altrettanti per l’anno successivo. Il meccanismo è interessante e prevede lo sfruttamento di un fondo alimentato con i contributi per la cessione al Gse dell’energia non auto-consumata, con priorità per coloro che vivono condizioni di disagio economico, tramite avviso pubblico. Nel caso dei condomini si consente di installare gli impianti oltre che sul lastrico solare su ogni altra superficie comune, tetto compreso. Si avrà diritto all’autoconsumo gratuito dell’energia prodotta, ma i crediti maturati per il servizio di scambio sul posto andranno ad alimentare il fondo descritto. Il contributo non sarà cumulabile con altre agevolazioni. I Comuni inoltre potranno avviare comunità energetiche senza sottrarre risorse dal proprio bilancio.
Vedi qui l’articolo di The Map Report del 14/11/2022
“Fonte The Map Report”