13 Gennaio 2023
Per le aziende stare al passo con i tempi non è mai stato così difficile come negli ultimi periodi;
la transizione energetica ha difatti coinvolto anche le imprese che, al fine di promuove una maggiore sostenibilità ambientale, sono state chiamate ad affrontare profonde trasformazioni degli assetti organizzativi. Pertanto, nei prossimi trent’anni, la sfida più grande per le aziende sarà quella di investire in processi di ottimizzazione ed innovazione delle strutture e di promozione di nuovi posti di lavoro, i cosiddetti green jobs.
A tal proposito, saranno necessarie politiche industriali in grado di creare nuove strategie volte a fornire servizi occupazionali adeguati, nonché nuove misure attive sul mercato del lavoro utili alla riqualificazione dei lavoratori.
Da una prima analisi delle realtà nel settore energetico, è emerso un aspetto rilevante che pone l’attenzione sul problema dell’equità intergenerazionale. Difatti, allo stato attuale, si è rilevato un gap generazionale nelle forze lavoro dei settori rinnovabili, dove i giovani spesso sono soggetti a disuguaglianze e discriminazioni che impediscono loro di essere coinvolti come agenti di cambiamento.
Tale situazione, pone in risalto il fatto che il settore delle energie rinnovabili starebbe perdendo il vantaggio su un intero pool di talenti che, spesso, vengono esclusi dalle eventuali opportunità lavorative, non considerando la necessità di porli al tavolo decisionale della transizione energetica, in virtù di un investimento sulle generazioni future.
A tal fine risulteranno di fondamentale rilievo gli accordi di contrattazione collettiva e gli incentivi all’occupazione, per sottolineare l’importanza di una transizione giusta, capace di assicurare a tutti un lavoro dignitoso, adeguatamente retribuito, sicuro, e dove i diritti sul lavoro siano rispettati.
L’apprendistato può essere, in tal senso, un valido strumento per le imprese alla ricerca di nuovo personale da formare; questa tipologia contrattuale permetterebbe di includere risorse giovani nel settore rinnovabile, con il doppio vantaggio che le aziende potrebbero così godere anche di benefici economici ed agevolazioni contributive.
È evidente, del resto, come il potenziale delle energie rinnovabili di raggiungere considerevoli obiettivi climatici da un lato e di creare occupazione giovanile dall’altro, siano due aspetti che devono procedere di pari passo. Dunque l’unica strada percorribile al momento sarebbe quella di aumentare gli investimenti in una transizione giusta e inclusiva, raccogliendo tutti i benefici socioeconomici. Ottimizzare i guadagni e creare nuove opportunità per i giovani al fine di permettere loro di acquisire le abilità e le competenze necessarie, sono aspetti che risultano fondamentali per i futuri green jobs che saranno sempre più richiesti negli anni a venire, in vista dell’ormai avviata rivoluzione sostenibile.
A cura di Bianca Negrut – Studio Pizziconi – www.studiopizziconi.it
Tratto dalla rivista Green Company Magazine (volume 8) – vedi anche tutti i numeri della rivista